About Me


Hello! I’m Mario
Designer
A Napoli il 4 luglio 1981 appena nato mi portarono ad Ischia.
Qui ebbero inizio le lunghe vacanze trascorse su di una piccola spiaggia vicino ad una immensa campagna.
Tra la terra ed il mare assieme ad un mio caro amico Viky Ostuni nasce l’amore per l’arte di arrangiarsi e lo sperimentare qualsiasi cosa per ingannare il tempo, intere giornate trascorse senza mai annoiarsi.
Sono sempre stato diverso mi dicono, ma a me diversi sono sempre sembrati gli altri.
A scuola non sono mai andato bene, dicevano che ero iperdistratto, portavo con me un quaderno dove disegnavo barche e delle cose, dei personaggi fuori da ogni minima concezione di realtà.
Mi iscrissero al liceo artistico perché il disegno era l’unica cosa per cui ero veramente portato.
Il liceo era nei pressi di Forcella, zona di Napoli con un ruolo decisivo nelle logiche di camorra della città. I primi due anni furono veramente difficili ma la voglia di disegnare e modellare mi aiutò moltissimo.
Il terzo anno successe qualcosa dentro di me. Non ero io, era solo una fase della mia vita che superai grazie ad un personaggio assoluto “nonno Mauro”. Mi iscrissi alla facoltà di architettura, sentivo che era il luogo adatto per formarmi facendo un qualcosa che avevo sempre fatto ma stavolta con delle regole precise da rispettare. Ricordo con piacere le lezioni del mio relatore di tesi, il prof. Arch. Giovanni di Domenico , quando lui parlava mente e anima erano tutte per le sue parole.
Ma il luogo che più preferisco al mondo è la mia stanza! Qui in spazio alto 3,50m per 25 mq di ampiezza con una esposizione a sud , sono nate le mie prime idee.
Subito dopo aver conseguito la laurea magistrale in architettura ho collaborato sullo studio del Professor Cherubino Gambardella , qui ho avuto la fortuna di contribuire alla realizzazione di opere di architettura di rilievo internazionale. La maniera di approccio al progetto del professore era completamente diversa da quella che avevo maturato in facoltà, ciò ha permesso di arricchire la mia cultura del progetto. Abilitato alla professione ottengo un contratto provvisorio su di un’impresa di costruzioni la Telon dell’ingegnere Corrado Ferlaino, una esperienza del tutto differente dalla precedente, l’impresa mi fatto conoscere una parte necessaria dell’aspetto burocratico della professione, che è necessario per la formazione di un’ architetto.
Scaduto il contratto con ritorno alla mia beneamata stanzetta, ed inizio a pensare degli oggetti in cartone. Un paio d’anni prima già avevo costruito una seduta in cartone e tutt’oggi la utilizzo!
Iniziai a comporre i primi modelli i tagliando il cartone con un bisturi, le potenzialità espressive di questo materiale mi stupivano e decisi di organizzare un laboratorio per la realizzazione dei prototipi.
Un fondamentale supporto progettuale è stato quello dell’arch. Francesco Canciello, mio caro collega di università che pure lavorando a Milano viene tutt’oggi a trovarmi spesso.
Poi continuando a lavorare sul design in cartone ho depositato un brevetto per invenzione industriale che consente la realizzazione di mobili in cartone tramite assi di legno e senza utilizzo di collanti.
Ma il mio interesse per il design non si è fermato al cartone bensì mi ha portato all’accurato studio dei mobili smontabili d’emergenza, degli arredi in multistrato tagliato a laser smontabile e rimontabile velocemente con dei semplici incastri. La coerenza progettuale basata principalmente sulla ricerca dell’espressivita del materiale in maniera tale da farlo rendere al meglio.“Non so mai dove arrivare ma so di giungere ad una soluzione soddisfacente e diversa dalle precedenti, che si rinnova ogni volta” . Il metodo è semplice non è altro che di operazioni necessarie, disposte in un’ordine logico dettato dall’esperienza, così nascono i miei oggetti. Seguendo una filosofia di progettazione strettamente legata alla tecniche dei nostri giorni, l’estetica che ne deriva non sarà altro che il risultato di del’applicazione tecnica coerente al materiale utilizzato. Infatti nei miei progetti c’è la volontà di denunciare il procedimento costruttivo che impiegato nel produrre quell’oggetto. I miei disegni individuano nella semplicità e nell’essenzialita’ i temi del progetto, nella consapevolezza che semplificare vuol dire ridurre i costi, diminuire i tempi di lavorazione, di montaggio, di finitura.